Tutti vogliono imitare il social audio!
Se ne fa un gran parlare negli ultimi tempi. La rivoluzione social è quella di Clubhouse che porta tutto in una nuova dimensione. Anche se, dopo le prime settimane di euforia, i dati degli iscritti si sono assestati, i concorrenti sono già all’opera per strutturare esperienze simili sulle loro piattaforme.
Cos’è Clubhouse
Dall’inizio dei social siamo sempre stati abituati a condividere contenuti testuali, foto e più in là anche video. Pezzi della nostra vita che volevamo far conoscere agli altri sono finiti nei flussi dei newsfeed di parenti, amici e conoscenti.
Sempre di più i social ci hanno spinto a postare contenuti freschi e originali che immortalassero un momento presente ed è forse per rispondere a questa esigenza che Clubhouse ha avuto il riscontro che l’ha portato sulla bocca di tutti.
Fino ad adesso era disponibile solo per iOS ma sta iniziando il beta test per Android che tanto è stato richiesto per non escludere una grandissima parte di persone. L’iscrizione avviene su invito, senza non è possibile accedere. Può arrivare tramite messaggio da coloro che sono già iscritti o scaricando l’app e chiedendo di essere inserito in modo che i tuoi contatti possano aiutarti ad accedere.
All’interno del social si può partecipare alle room, stanze tematiche, o crearne con accesso pubblico o privato. Nelle room si chiacchiera. Tutto qui. Non si possono registrare e riutilizzare in altri social, si possono programmare ma, nonostante la pianificazione, seguono i flussi delle normali conversazioni.
Perché il successo?
L’esclusività che gli è stata data inizialmente solo per iOS e solo su invito l’ha fatta diventare un’app per pochi eletti. E questo sembra che sia stato uno dei punti di forza per la partenza.
Ma non solo. La genuinità dei contenuti senza filtri senza la possibilità di essere stati in precedenza costruiti ha fatto percepire a molti un nuovo modo di essere presenti sui social che rispecchi davvero le caratteristiche di ogni persona.
In più la facilità di connettersi a personaggi molto famosi nel panorama internazionale, come Elon Musk o Mark Zuckerberg, ed ascoltarli ha chiuso il cerchio.
Chi sta cercando di seguire la stessa tendenza?
Dopo il successo di Clubhose, è cominciata la corsa per replicare su altre piattaforme l’esperienza audio.
Twitter lo ha fatto con Spaces dando la possibilità agli iscritti con più di 600 followers di aprire delle stanze tematiche. Queste avranno la possibilità di essere anche a pagamento con un biglietto di ingresso virtuale di cui Twitter tratterrà una percentuale e saranno introdotti sottotitoli per facilitare la moderazione.
Ovviamente Facebook cerca di non trovarsi impreparato alla nuova tendenza. Sono in arrivo nei prossimi mesi strumenti come i Soundbites, brevi audio che sarà possibile condividere come i normali post, le Live Audio Room ma anche i podcast. Insomma una vera rivoluzione del social blu verso l’audio.
Anche LinkedIn è stato tra i primi che sta cercando di cavalcare l’onda contando sulla particolarità del social professionale collegando i futuri contenuti audio live all’identità lavorativa degli iscritti.
Non sono solo loro a trovare la tendenza uno spunto per migliorare le proprie piattaforme, Clubhouse ha dato il via a un vero cambiamento della fruizione dei contenuti e dell’interazione delle persone. Non ci resta altro che vedere l’evoluzione dell’audio social!